Un percorso insieme

Oltre ad ascoltare, pensare e parlare, se lo ritengo d’aiuto invito il cliente a scrivere o fare alcune cose, in seduta e fuori dagli incontri.

 

Penso che si cambi pensando, parlando, ascoltando, ma soprattutto facendo; infatti l’orientamento sistemico-relazionale invita il paziente a svolgere alcune precise attività tra una seduta e l’altra, affinché i cambiamenti siano presto visibili e incoraggino la persona ad andare avanti.

 

Il percorso può durare da poche sedute a 1-2 anni, dipende dalla situazione e dalla collaborazione del paziente. Le sedute possono essere distanziate (settimanali o quindicinali) e durano 1 ora.

 

Inizialmente si concorda un pacchetto di pochi incontri, alla fine del quale si fa un bilancio del lavoro svolto e si decide insieme se e come proseguire.

 

LE TAPPE DEL PERCORSO

Il primo colloquio serve per conoscersi: io cerco di capire se e come posso essere d’aiuto al paziente; il paziente raccoglie le sue prime impressioni su di me, valuta se gli ispiro fiducia, se si sente ascoltato e a proprio agio nel mio studio. Solitamente anticipo a grandi linee le tappe del nostro percorso, che può essere breve, di soli cinque incontri, o lungo, anche di venti sedute. Sarà breve se il paziente presenta solo il bisogno di una consulenza su un problema molto circoscritto, che da solo non riesce a risolvere. Sarà lungo se emerge la necessità di una psicoterapia in cui si esplorerà la vita del paziente e si prenderanno in esame le strategie di cambiamento.
Nel caso di terapie individuali i primi colloqui hanno frequenza settimanale, affinchè io possa dare subito al paziente una risposta ai suoi bisogni più urgenti e raccogliere tutti i dati necessari alla costruzione del suo profilo, per poter così dare inizio al percorso vero e proprio nel più breve tempo possibile.

Successivamente si concordano incontri a distanza di quindici giorni, in modo tale che i pazienti possano avere il tempo di elaborare le criticità affrontate in seduta e mettere in pratica le strategie di cambiamento, assumere nuovi punti di vista e sperimentare nuovi modi di comunicare. A metà percorso ci si sofferma sui passi fatti e ci si confronta su come proseguire.
Nel caso di terapie di coppia o familiari, gli incontri hanno una cadenza quindicinale e successivamente mensile, perchè tra un incontro e l’altro la coppia o la famiglia devono avere il tempo di lasciar entrare nella vita quotidiana del sistema ciò che è emerso in seduta, e usarlo per trovare nuovi modi di stare insieme. Solitamente la terapia prevede circa dieci incontri.

Qualora lo ritengo opportuno e utile, propongo al paziente di inserire all’interno del percorso delle sedute di terapia EMDR.

Una terapia può terminare anche prima del previsto se il paziente è molto motivato, si mette in gioco e ha il coraggio di fare degli “esperimenti”… o se lo psicologo è molto bravo…

 

Al termine della terapia ci si può incontrare sporadicamente, anche ogni sei mesi o una volta all’anno, per fare una sorta di revisione e di follow up.

 

Ricevo nel mio studio a Milano, Zona Porta Romana.
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