7 modi per farsi nuovi amici dopo i 30 anni

7 modi per farsi nuovi amici dopo i 30 anni

Stringere nuovi legami da adulti non è facile come ai tempi del liceo o dell’università, ma comunque non impossibile. Ecco i sette consigli dell’esperta (dr.ssa Cirulli)

Articolo tratto da Repubblica.it 

L’amicizia da adulti? Una strada spesso in salita e a tratti tortuosa, ma non impossibile da percorrere se c’è la volontà. Chi non ricorda i tempi del liceo o dell’università quando bastavano un drink o una chiacchierata per diventare amici e stringere legami che sembrava sarebbero durati in eterno? Una facilità di relazione alimentata dalla voglia di conoscenza e di esplorazione e dalla condivisione di momenti ed esperienze, quando la vita sembrava un grande ed entusiasmante appuntamento al buio. D’altro canto, come diceva il filosofo Ralph Emerson, “l’unico modo per farti un amico è essere un amico”. Una capacità che però sembra venir meno con l’avanzare dell’età, con il rischio a un certo punto di ritrovarsi soli “nel mezzo del cammin di nostra vita”. Oppure nella situazione di avere un sacco di conoscenze, ma nessuno da chiamare nei fatidici momenti di crisi.

 

In molti si ritrovano soli quando capita di dover cambiare lavoro o città. “Spesso capita che trasferendosi si soffra per la lontananza degli amici conosciuti durante la scuola”, sottolinea Alessandra Cirulli, psicologa e psicoterapeuta a indirizzo sistemico-relazionale. “Le amicizie che nascono nei contesti scolastici, infatti, restano quasi indelebili perché da giovani si tende a esporsi di più ai rapporti e a stabilire relazioni più profonde. Mentre con l’ingresso nell’età adulta si adotta un’ottica più individualistica e spesso accade che il partner e i figli occupino il tempo una volta dedicato agli amici”. Non a caso, secondo uno studio dell’università di Stanford, le persone attorno ai 30 anni sviluppano una sorta di sveglia interna che le porta a lasciar perdere la fase dell’esplorazione e a concentrarsi sul qui e ora. Ossia tendono a focalizzarsi su quello che è emotivamente importante in quel momento e per molti questo si traduce con il trascorrere la maggior parte del tempo con coniuge e prole.
Con il passare degli anni, inoltre, il tempo a disposizione diventa sempre più scarso, le priorità cambiano e si diventa più esigenti verso le persone. E, secondo alcune teorie sociologiche, diventa difficile soddisfare le tre condizioni cruciali per farsi degli amici stretti: la vicinanza, le interazioni ripetute e non pianificate e un ambiente che incoraggia le persone ad abbassare la guardia e a confidarsi l’uno con l’altro, come ad esempio ai tempi della scuola.

Alcuni, poi, si rendono conto di aver trascurato l’amicizia solo dopo un evento che gli ha sconvolto la vita, come ad esempio un divorzio. “Mi sono separata da mio marito a 40 anni e a un certo punto ho realizzato di non avere più una cerchia di amicizie”, racconta Elisabetta, 46 anni, dirigente scolastico. “Durante gli anni del matrimonio mi ero infatti concentrata principalmente su carriera e famiglia. Una situazione con cui mi sono dovuta confrontare quando ho cercato di organizzare una festa per il mio compleanno e nello stilare la lista degli invitati ho notato che tutti i miei amici risalivano ai tempi del liceo e del mio primo lavoro, mentre negli ultimi anni avevo solo accumulato contatti virtuali su Facebook e follower su Twitter”.

Gli ostacoli di natura psicologica
Ma quali sono i principali ostacoli di natura psicologica che si possono incontrare nello stringere nuove amicizie in età adulta?
“Ritengo che siano principalmente due”, osserva Cirulli. “Il primo è la diffidenza, ad esempio nel contesto lavorativo per il timore che il collega parli in giro dei nostri segreti o di aspetti intimi della nostra vita privata, mentre il secondo riguarda l’insicurezza, con la paura di essere giudicati, che porta a chiudersi oppure ad apparire sfuggenti”. Come racconta Sara, 34 anni, infermiera: “Per me e mio marito stringere amicizia con un’altra coppia è una sfida. Non solo devi preoccuparti se piaci all’altra donna, ma anche se piaci a suo marito, se a tuo marito piace lei e così via”. Creare nuovi legami anche da adulti è dunque una scommessa difficile, ma non impossibile da vincere per chi voglia tentare.

7 consigli per stringere amicizia dopo i 30 anni

1) Capire che tipo di rapporto si sta cercando
La prima mossa è cercare di comprendere qual è il tipo di amico che si desidera avere. Ad esempio, qualcuno sarà interessato a condividere hobby, serate o momenti dedicati allo shopping. Mentre qualcun altro potrebbe cercare un confidente o una spalla su cui piangere. Capire che tipo di amico si sta cercando renderà dunque più facile attivarsi tramite i canali giusti per trovarlo.

2) Frequentare posti dove si possono condividere interessi o passioni
Un buon modo per stringere nuovi legami è di aprirsi a nuovi incontri tramite corsi specifici dove poter condividere interessi e passioni. Sì quindi a corsi di fotografia, giardinaggio, di lingua, di cucina. Chi ha figli, invece, potrebbe instaurare relazioni con i genitori dei compagni di scuola dei propri bambini per condividere esperienze ed emozioni. “In questo caso, infatti, il timore di essere giudicati è più basso e ci si sente più compresi perché ci si trova nella stessa fase di vita”, commenta Cirulli. Meno consigliata, invece, la palestra “che risulta troppo dispersiva”, osserva l’esperta.

3) Uscire con i propri colleghi di lavoro
Sul posto di lavoro si passa la maggior parte della giornata. Quindi perché non provare a frequentare qualche collega anche fuori dall’ufficio? “Se una persona ci ispira in maniera particolare si può rischiare e provare a uscire insieme. E se si teme di aprirsi per paura che le proprie confidenze vengano tradite lo si può fare anche a piccole dosi per valutare se è possibile fidarsi o meno”, consiglia la psicologa.

4) Essere intraprendenti e curiosi
Se ci si lascia trasportare in un tunnel in cui i rapporti sociali mancano del tutto può essere difficile uscirne, per cui il consiglio è di essere intraprendenti e attivi cercando di spezzare la routine quotidiana “proponendo in prima persona occasioni di incontro a vicini di casa, eventuali compagni di corso o colleghi”.

5) Combattere la timidezza e mostrarsi aperti
Spesso può capitare di non riuscire ad avvicinarsi agli altri e di sentirsi esclusi. Ad esempio, in occasione dei ritrovi con i genitori dei compagni di scuola dei proprio figli o all’interno di una comitiva dove non si conosce nessuno. “In questi casi è bene però fare un po’ di autocritica su come ci comportiamo; il nostro atteggiamento potrebbe infatti far trasparire il desiderio di tenersi a distanza. Bisogna invece cercare di combattere la timidezza e mostrarsi aperti agli altri anche con la postura e le espressioni del volto”, sottolinea Cirulli.

6) Raccontare qualcosa di sé
Per chi cerca amicizie non superficiali e occasionali una buona mossa è raccontare qualcosa di intimo su di sé. “Può trattarsi anche di una piccola confidenza che però fa sentire l’altro lusingato ed emotivamente coinvolto permettendo di costruire relazioni significative”, spiega la psicologa.

7) No a tirchi e invidiosi
Infine, anche se la voglia di fare nuove amicizie è tanta, è bene restare selettivi. Ad esempio, evitando persone negative o ipercritiche che porterebbero solo stress e pesantezza o ancora chi è troppo votato all’adulazione e chi alla seconda uscita vi guarda con malcelata gelosia. Semaforo rosso anche per chi si mostra troppo avaro, considerato che, come dice un antico proverbio, chi è “stretto di mano lo è in genere anche di cuore”.
Articolo del 15 Giugno di Sibilla Di Palma

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